Il frutto dell’autunno: la castagna

Il frutto dell’autunno: la castagna

Nei boschi, nascosti sotto le foglie, vengono scovati e raccolti da numerosi avventurieri: i ricci, ossia i “contenitori” delle castagne o dei marroni.

castagne

Ogni stagione offre numerosi “gioelli naturali”. In autunno, specialmente a ottobre, i boschi cominciano a essere invasi dai ricci, l’armatura pungente che protegge le castagne, o i marroni. Questi frutti, per secoli considerati il pane dei poveri, adesso sono uno degli street food più amati e diffusi. L’odore di caldarroste che si espande nelle vie delle città, spinge a comprare i cartocci colmi e fumanti per gustarle mentre si passeggia.

Il cibo dei poveri

L’albero che dà vita alle castagne prende il nome di castagno europeo, o più comunemente castagno. L’importante è non confonderlo con l’ippocastano, che produce le castagne matte, una tipologia di frutto velenoso per l’uomo e quindi non commestibile. Un’antica credenza ritiene che quest’ultimo, se conservato in tasca, proteggerebbe dal male.

Nel medioevo, il castagno veniva chiamato, albero del pane, perché i suoi frutti per decenni sono stati l’alimento principale delle popolazioni montane durante l’autunno e l’inverno, tanto da essere denominate pane dei poveri. Inoltre, questo nome denota sia le loro numerose proprietà nutritive sia le ricette di cui sono protagoniste.

Castagne o Marroni?

Solitamente questi due termini vengono utilizzati come sinonimi, ma in realtà fanno riferimento a due frutti differenti. Il termine castagna deriva dal greco kástanon, poi diventato in latino castanĕa; mentre il sostantivo marrone deriva direttamente dal latino marro (-onis). Le distinzioni non sono semplicemente di gusto, ma anche di forma e colore.

La prima differenza si riconduce all’albero che li produce. Le castagne nascono da una pianta selvatica cresciuta spontaneamente, anche se con il tempo si è scelto di realizzare delle vere e proprie coltivazioni. In questo modo, tramite potature, innesti e incroci dai primi alberi si è potuto dare vita a delle alternative controllate: sono nati, così, i marroni.

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Le differenze tra i due frutti

I ricci delle castagne possono contenerne fino a 7, mentre quelli dei marroni solo 3. Questa differenza fa emergere subito la prima differenza, ovvero quella della grandezza. I marroni, oltre ad essere più grandi, sono molto più regolari e hanno una sottile buccia esterna che protegge la polpa. Le castagne, invece, proprio perché più piccole hanno una forma irregolare, più schiacciata e una pelle (o pericarpo), dal colore marrone scuro, molto più spessa e difficile da togliere.

Tali differenze si percepiscono anche nel gusto: le castagne hanno un gusto meno deciso e dolce e sono adatte per essere arrostite o per ricavare farine e creme; i marroni, invece sono l’ideale per realizzare i famosi marrons glacés, o per impreziosire risotti e gustose zuppe.

Le ricette

Come suddetto, sono molteplici le preparazioni che vedono protagoniste le castagne.

Ma quando pensiamo al freddo il nostro primo pensiero va alle caldarroste, ossia quelle arrostite sul fuoco che ci ricordano tanto le festività e la convivialità.

Un’altra ricetta molto conosciuta e figlia della tradizione povera è il castagnaccio: un dolce tipicamente autunnale, originario della toscana ma diffuso in diverse regioni del centro-nord e anche in Campania. Si ottiene facendo cuocere nel forno un impasto composto da farina di castagne, acqua, olio e.v.o., pinoli, e uvetta. Le varianti regionali agli ingredienti base, aggiungeranno rosmarino, scorza d’arancia, semi di finocchio o frutta secca.  

Concludiamo con una delle realizzazioni universalmente amata: la crema di marroni, magari spalmata su una bella fetta di pane.

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