Lo chef Ciro Alberto Cucciniello e il suo Carter Oblio. Una nuova idea di asporto.
Essenziale. È il ristorante Carter Oblio. Identitario. È la cucina e il menù dello chef Ciro Alberto Cucciniello. Il nome di questa Scarpetteria è infatti l’anagramma del nome dello chef. Questo rende subito l’idea di come l’identità di chi crea ai fornelli sia fortemente presente. Il locale è in stile nordico e la fusione con le origini campane dello chef si percepisce.
In questo periodo di restrizioni di vario genere, orari, giorni, colori la strada da percorrere è di certo quella della resilienza. Non ci sono alternative quando il proprio progetto deve andare avanti, comunque. Ed ecco quindi che dopo un piccolo periodo di pausa riflessiva, il locale ha ripreso il suo percorso indossando, per l’occasione, un vestito nuovo. In primis nuova vetrina che mostra subito le gustose possibilità, in particolare i diversi tipi di pane proposti dallo chef.
A seguire è proprio sul tema asporto che si è incentrato questo nuovo “street menù”: Cacciatora di pollo e faraona, abbinata alla Baguette alla paprika; Totani e polipetti affogati e borlotti con Pizza alla salicornia; Trippa e cotica all’amatriciana con Focaccia strutto, rosmarino e aglio arrostito. E ancora: Ragù napoletano con Pane affumicato; Uovo fondente e vignarola invernale con Pagnotta integrale, farro e semi di lino. Per concludere, è confermato a gran richiesta il Bun d’anatra, sciroppo di mirto e cipollotto agrodolce. E poi, vista la versatilità dello chef, lo stesso, si riserva di cambiare a sorpresa le pietanze.
Immancabile il pane, anzi i pani, creati in abbinamento per ogni singolo piatto e rigorosamente homemade.
Visto che parliamo di street food non poteva mancare anche la comodità dell’asporto. Il packaging creato per l’occasione è studiato appositamente per questi piatti e prevede, essendo fornito di chiusura a coperchio, anche la possibilità di portarlo a casa e riscaldarlo.
Insomma il nuovo outfit del locale offre ai romani una deliziosa alternativa, un momento ancora di piacere, una pausa di leggerezza necessaria visto il periodo che viviamo.
