Whisky. Un mercato che non vede confini

Whisky. Un mercato che non vede confini

Il whisky, è il distillato più venduto e consumato al mondo, con bottiglie battute all’asta per milioni di dollari.

La storia del whisky parte da lontano e la paternità non è certa. Di certo c’è che Scozia e Irlanda (paesi dove sembra sia nato) si contendono il primato. Il mercato comunque è in evoluzione continua, facendone il distillato più bevuto al mondo.

Il whisky si ottiene dalla fermentazione e poi distillazione di diversi cereali. La maturazione avviene in botti di legno (generalmente rovere). Alcuni di questi cereali, come spesso avviene per l’orzo, si fanno germinare e si trasformano in malto. Gli ingredienti principali quindi sono: acqua di sorgente, cereali, torba e lievito. Fin qui siamo alle basi della nascita del whisky. Da qui in poi si apre un mondo di modi, sistemi, nomenclature che fanno nascere prodotti a volte affini e a volte molto distanti tra di loro.

Botti in legno
Botti di legno per whisky

Per esempio c’è differenza tra whisky e whiskey. Il primo è il termine che solo gli scozzesi possono mettere in etichetta, mentre il secondo è usato dagli irlandesi. Ovviamente le differenze sono anche nella produzione e quindi nel prodotto finale che si ottiene. Intensi sapori per uno e morbidi e delicati per l’altro. Anche in America si usa il termine whiskey, ma anche bourbon, a seconda del procedimento usato per ottenerli.

La parte italiana

Anche l’Italia è entrata un po’ nella storia di questo distillato. Giacomo Justerini, mastro distillatore italiano, nel 1750 circa segue a Londra la donna di cui era innamorato, la cantante lirica Margherita Bellini. Il loro amore finisce ma nel frattempo, tramite Margherita, Giacomo aveva conosciuto George Johnson. I due soci gettarono le basi all’attuale etichetta J&B. La lettera J infatti indica proprio l’iniziale del cognome Justerini. Si dovrà però, attendere un po’ per ottenere definitivamente l’attuale marchio. La B, seconda iniziale, appartiene infatti ad un socio successivo Alfred Brooks.

Barlady e sullo sfondo bottiglie di whisky
Barlady al festival A tutta torba

Il mercato per pochi

Il whisky più costoso, finora, battuto all’asta è il Macallan Valerio Adami 60 Year Old – 1926, che ha raggiunto l’eccezionale cifra di 1,9 milioni di dollari. Ma ne esistono “anche di più abbordabili” (si fa per dire). Secondo la classifica (in continuo aggiornamento) del wine searcher, quindi uscendo dal mondo delle aste milionarie, e entrando in quello dei whisky in commercio, i primi della classe sono sempre della distilleria Scozzese Macallan con prezzi da € 153.000 in giù. Rimanendo tra i primi dieci possiamo trovare anche un prodotto nipponico. Per circa € 83.000 infatti è possibile acquistare il The Yamazaki 35 anni Single Malt. Le variabili che portano a lievitare questi prezzi sono diverse e alcune volte complesse. Sicuramente il mercato è ampio per i collezionisti di ogni taratura e per gli appassionati.

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