Sebastião Salgado: vivere l’amazzonia attraverso le sue fotografie

Sebastião Salgado: vivere l’amazzonia attraverso le sue fotografie

Dal 1 ottobre 2021 al 13 febbraio 2022 il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo ospiterà la mostra “Sebastião Salgado. Amazônia”, curata da Lélia Wanik Salgado

Sebastião SalgadoAmazônia – MAXXi – Dettaglio

Prodotta dal MAXXI, in collaborazione con Contrasto, la mostra del famoso fotoreporter di origine brasiliana Sebastião Salgado, farà la sua unica tappa italiana qui a Roma.  

Sin dal momento dell’ideazione, l’obiettivo principale della curatrice Lélia Wanik Salgado era quello di ricreare un ambiente in cui il visitatore si sentisse immerso sia nella vegetazione della foresta amazzonica, sia nella quotidianità delle popolazioni native.

Vivremo, infatti, un viaggio tra la maestosità della sua vegetazione, la potenza delle montagne, il fragore delle acque, la vita delle popolazioni indigene.

Sebastião SalgadoAmazônia – MAXXi

La mostra e i percorsi al suo interno

La mostra di Sebastião Salgado è divisa in due parti e le fotografie esposte sono più di 200.

Nel primo segmento le immagini sono organizzate per ambientazione, poste a diverse altezze e presentate in differenti formati.

 Il nostro percorso esplorativo ha inizio dalla “Panoramica della foresta” in cui avremo modo di ammirare l’Amazzonia vista dall’alto. In seguito, “I fiumi volanti”, una delle caratteristiche più sorprendenti e contemporaneamente meno conosciute della foresta pluviale. Si tratta di una grande quantità d’acqua che dalla foresta s’innalza verso l’atmosfera.

Proseguiamo poi, con le sezioni “Tempeste tropicali” e “Montagne” in cui Salgado racconta la forza, a volte distruttiva, della pioggia e ci presenta le catane montuose che definiscono la vita del bacino amazzonico.

Verso la fine della prima parte visitiamo “La foresta”, considerata oggi un bene prezioso per l’umanità, ma definita in passato un “Inferno Verde”; e le “Isole nel fiume”, cioè l’arcipelago che emerge dalle acque del Rio Negro.

Sebastião SalgadoAmazônia – MAXXi

Le popolazioni indigene

La seconda parte, invece, è dedicata alle popolazioni indigene con le quali Salgado ha vissuto durante i numerosi viaggi in questa meravigliosa terra. Tra i protagonisti delle sue fotografie ci sono gli Awá-Guajá, che contano solo 450 membri e sono considerati la tribù più minacciata del pianeta; gli Yawanawá, che hanno ripreso il controllo delle proprie terre e hanno iniziato a diffondere la propria cultura. I Korubo, invece, sono la tribù con meno contatti esterni. Solo nel 2017 e grazie a Salgado, hanno avuto l’occasione di trascorrere del tempo con una squadra di documentaristi e giornalisti.

La sezione della mostra riservata agli abitanti dell’Amazzonia è collocata in spazi circoscritti che ricordano le ocas, ossia le tipiche abitazioni indigene. Inoltre, in alcuni filmati, i leader delle tribù raccontano la propria vita, i loro problemi e le usanze.

In sottofondo il visitatore è accompagnato da una traccia audio che Jean – Michel Jarre ha composto per quest’occasione, e che è ispirata ai suoni della foresta, al fruscio degli alberi, ai versi degli animali o al fragore dell’acqua che cade a picco dalle montagne.

Al termine del percorso, è possibile assistere alla proiezione di video dedicati a due temi differenti. Nel primo, le immagini di un paesaggio boschivo scorrono accompagnate dal poema sinfonico Erosão composto da Heitor Villa – Lobos; mentre nel secondo, sulle note del musicista brasiliano Rodolfo Stroeter, appaiono alcuni ritratti di donne e uomini indigeni.

Per creare la giusta atmosfera, la curatrice, ha deciso di mantenere l’area dedicata alla mostra quasi completamente al buio, puntando la luce soltanto in direzione delle fotografie. Per le pareti ha scelto un grigio scuro; mentre le ocas sono color ocra.

Sebastião SalgadoAmazônia – MAXXi

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