Robert Doisneau: “il bacio” più famoso del mondo

Robert Doisneau: “il bacio” più famoso del mondo

Il Museo dell’Ara Pacis di Roma fino al 4 settembre ospiterà Robert Doisneau con “il bacio” più famoso del mondo

In mostra oltre 130 immagini provenienti dalla collezione dell’Atelier Robert Doisneau a Montrouge, dove il fotografo ha stampato e archiviato le sue immagini per oltre 50 anni, lasciando un’eredità di quasi 450.000 negativi. All’interno sono proiettati spezzoni tratti dal film  di Clémentine Deroudille Robert Doisneau. Le Révolté du merveilleux” e un’intervista al curatore Gabriel Bauret.

Il percorso è articolato in 11 sezioni:

Concierges (1945-1953);

Enfances (1934-1956);

Occupation et Libération (1940-1944);

L’Après-Guerre (1945-1953);

Le Monde du travail (1935-1950);

Le Théâtre de la rue;

Scènes d’intérieur (1943-1970);

Mode et Mondanités (1950-1952);

Portraits (1942-1961);

Une certaine idée du bonheur (1945-1961);

Bistrots (1948-1957);

L’artista

Robert Doisneau è considerato uno dei padri fondatori della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada, nasce nel sobborgo parigino di Gentilly (Parigi 1912 – Montrouge 1994), la sua formazione inizia con l’apprendistato nel laboratorio fotografico di un pubblicitario, ma sono i quartieri popolari di Parigi e le banlieue che catturano la sua attenzione. Sia che l’arte prende forma da un lavoro su commissione o dal gironzolare per le strade di Parigi, le immagini sono caratterizzate dall’ abilità di Doisneau di empatizzare con i suoi “soggetti”, in particolare con innamorati e bambini, la sua libertà di espressione è molto vicina allo stile surrealista. Vita vissuta.

Ed è proprio nella place de l’Hôtel de Ville di Parigi, Il bacio,  lo scatto della giovane coppia che si bacia indifferente dei passanti e della vita che li circonda. “Mi piacciono – afferma – le persone per le loro debolezze e difetti. Mi trovo bene con la gente comune. Parliamo. Iniziamo a parlare del tempo e a poco a poco arriviamo alle cose importanti. Quando le fotografo non è come se fossi lì ad esaminarle con una lente di ingrandimento, come un osservatore freddo e scientifico. È una cosa molto fraterna, ed è bellissimo far luce su quelle persone che non sono mai sotto i riflettori.” Si percepisce guardando le fotografie, la capacità di cogliere il particolare dell’anima dei suoi soggetti, le persone si fidano e si affidano nelle sue mani, sono al centro della sua attenzione.

L’esposizione

E proprio un’attenzione particolare è dedicata alle persone con disabilità visiva e uditiva. In collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero è stato progettato un percorso dotato di disegni a rilievo e relative audiodescrizioni. Inoltre, sarà disponibile un calendario di visite tattili gratuite, guidate da operatori specializzati. Mentre per il pubblico sordo saranno disponibili visite guidate gratuite alla mostra,  accompagnati da interpreti della Lingua dei Segni Italiana – LIS, servizio messo a disposizione dal Dipartimento Politiche Sociali e Salute – Direzione Servizi alla Persona di Roma Capitale e realizzato dalla Cooperativa Segni d’Integrazione – Lazio.

L’esposizione è curata da  Gabriel Bauret, promossa e prodotta da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e Silvana Editoriale. Supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura. Catalogo Silvana Editoriale. Radio partner Dimensione Suono Soft.

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