Torre Guaceto, la riserva naturale e non solo

Torre Guaceto, la riserva naturale e non solo

Biodiversità, turismo sostenibile e un mare meraviglioso

Abbiamo visitato questo luogo incantato, fatto di natura incontaminata, mare da cartolina e tanto impegno. Il Consorzio di Gestione Torre Guaceto è l’ente gestore di tutta l’area, sia terrestre che marina da circa un ventennio.

Incontriamo Tonia, la nostra guida, una soleggiata domenica mattina di fine ottobre al Centro Visite Al Gawsit, a un paio di chilometri dalla nostra destinazione. Ci accompagna su di un piccolo bus attraverso un’area piena di ulivi. Siamo a soli 8 km a nord da Brindisi e a pochi metri dalla strada statale che percorre la costa adriatica pugliese, eppure, appena scesi, la sensazione è di essere arrivati in un posto speciale. I rumori delle macchine non ci sono più. Siamo solo circondati dai suoni e dai profumi della natura. Sorridiamo osservando le folaghe, le alzavole, i fistioni, le garzette, i tuffetti e le numerose bellezze che è possibile visitare.

Torre Guaceto

Luogo dell’acqua dolce

La Riserva Naturale dello Stato e Area Marina protetta di Torre Guaceto è un angolo intatto, integro. Il nome deriva dalla parola araba Gawsit “luogo dell’acqua dolce”, è infatti incontro di terra e mare, dialogo di acqua dolce e acqua salata, convivenza di uccelli e pesci, mammiferi ed anfibi. La riserva marina è di 2200 ettari mentre quella terrestre di 1100 ettari. Un litorale in cui i tratti rocciosi si intervallano a piccole baie di sabbia, una ricchissima macchia mediterranea ed una zona umida. E la cosa entusiasmante è che tutta questa bellezza, è stata anche set di numerosi film – ricordate la celebre scena in spiaggia di “Allacciate le cinture” di Ferzan Ozpetek? – è qui a disposizione.  

Bellezza per tutti

A piedi, in bicicletta o con maschere e pinne: chiunque può prendere parte alle tante attività offerte dalla Cooperativa Thalassia, che porta avanti il progetto della riserva. Oltre a queste, tante altre occasioni per adulti e bambini durante tutto l’anno: concerti all’alba, campi estivi, laboratori artistici ed archeologici, aperitivi e degustazioni.

Modello di un turismo eco-sostenibile

Questa è anche un’area a forte vocazione agricola. Dall’uliveto secolare viene ricavato l’olio Oro del Parco mentre nei campi si produce il famoso pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto, presidio slow food dal 2008. Tutto viene prodotto con metodi biologici, nel pieno rispetto delle risorse ambientali e con l’inclusione attiva della comunità locale.

La Torre Aragonese

La Torre Aragonese

La visita prosegue per chiare d’acqua, sentieri tra le ginestre e piccole baie sabbiose e si conclude con quello che è il simbolo di questo paradiso di biodiversità: l’imponente torre aragonese. È la più grande tra le torri di avvistamento costruite in tutta la Terra d’Otranto nel XVI secolo, durante il regno di Carlo V, a difesa dalle incursioni turche.

Seduti sul prato, è svelato il segreto della smisurata passione di Tonia per la riserva ed il suo lavoro: l’ultimo custode della torre fu suo nonno.

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