Natale. Cosa si mangia e come si festeggia nel resto del Mondo?

Natale. Cosa si mangia e come si festeggia nel resto del Mondo?

Un viaggio culinario intorno al mondo, per scoprire curiosità e cibi tradizionali che si preparano il giorno di Natale.

Nazione che vai, Natale che trovi! Potremmo prenderci la licenza di cambiare le parole di questo famoso detto per introdurre l’argomento del nostro articolo. Usando la fantasia, assaggeremo i diversi sapori che India, Africa, ed Europa ci offrono per il giorno di Natale.

Per la prima tappa del nostro viaggio immaginario, voliamo in Asia Meridionale, ed esattamente in India.

Natale in India

In India, le famiglie cristiane, pur essendo una minoranza, organizzano i pranzi e le cene di Natale proprio come in Occidente. La variazione, ovviamente, è nel menù. Uno dei piatti più comuni e completi è il Biryani. Si tratta di un mix di riso, carne o pesce, impreziosito dalle spezie che lo rendono esotico e originale. Soprattutto nella parte settentrionale dell’India, il Biryani, può essere sostituito dal Pulao. In linea generale, gli ingredienti sono simili, ma nel primo il curry si percepisce di più. Entrambi i piatti possono essere accompagnati dai Sannas, panetti a base di riso. Solitamente sono salati, ma esiste anche la versione dolce.

Invertiamo la rotta e dirigiamoci nel continente africano, in Etiopia.

Etiopia: i piatti tradizionali del Natale

In Etiopia il Natale non si festeggia il 25 dicembre, ma in base al calendario giuliano, il 7 gennaio. Già dalle prime luci del mattino, la gente, si riunisce nelle chiese locali per ascoltare la messa. Al loro rientro, iniziano i preparativi per la realizzazione del Doro Wat, una delle ricette più famose del Paese. Si tratta di uno stufato di pollo piccante, condito con salsa di pomodoro, cipolle e varie spezie. Si serve sempre appoggiato su una specie di pane acido, l’Injera.

E adesso voliamo in Russia.

Russia: la tradizione della tavola la sera della vigilia

Anche in Russia, il Natale ortodosso si festeggia il 7 gennaio. Si celebra 13 giorni dopo il Natale cattolico, poiché la differenza tra il calendario giuliano e quello gregoriano è proprio di 13 giorni.  Ma i preparativi cominciano la sera della vigilia. Dopo il tramonto si prepara il tavolo per la cena: lo si ricopre di paglia o fieno, e in seguito, si sparge il grano. Una volta sistemata la tovaglia, ad ogni angolo viene lasciato uno spicchio d’aglio, che secondo la tradizione serve a proteggere dalle malattie. Al centro, invece, si colloca la kut’ja, una specie di porridge dolce a base di grano, condito con semi di sesamo, miele e nocciole. Come vuole la tradizione, ad affondare per primo il cucchiaino, sarà il capo famiglia che pronuncerà le seguenti parole: “ Cristo è nato”; il resto dei commensali risponderà con la frase “Glorifichiamo”.

Con un sapere in più rientriamo alla base, ma sempre pronti a partire per altri viaggi.

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