London Calling. Londra passa a Roma e lascia il segno

London Calling. Londra passa a Roma e lascia il segno

Per la prima volta in Italia, dal 17 marzo al 17 luglio, nella sede di Palazzo Cipolla, a Roma, la mostra “London Calling: British Contemporary Art Now”

London calling
Mat Collishaw-Seria Ludo, 2016-Acrilico, alluminio, luci LED, motore, vernice, resina, acciaio, cera
Courtesy the Artist
© Mat Collishaw by Siae 2022

Per quattro mesi sarà possibile visitare una delle più particolari mostre di arte contemporanea, nelle sale di Palazzo Cipolla a Roma. Mezzo secolo di arte londinese raccontati attraverso più di 30 opere di 13 artisti di fama internazionale. Da David Hockney a Anish Kapoor, da Jake e Dinos Chapman a Damien Hirst fino ad arrivare a Idris Khan. Il fil rouge tra gli artisti, nati tra il 1937 e il 1978 è l’aver calpestato il suolo londinese. Nati, trasferiti o formati nella capitale del Regno Unito, questi artisti hanno contribuito in maniera significativa a fare di Londra una delle capitali più indiscusse dell’arte contemporanea. Questi i loro nomi: David Hockney, Michael Craig-Martin, Sean Scully, Tony Cragg, Anish Kapoor, Julian Opie, Grayson Perry, Yinka Shonibare, Jake e Dinos Chapman, Damien Hirst, Mat Collishaw, Annie Morris e Idris Khan.

La loro eterogeneità, sia artistica che di età anagrafica, David Hocknay il più anziano e Idris Khan il più giovane, consente di contemplare tecniche compositive assai diverse tra loro.  Attraverso pittura, scultura, disegno, ceramica, fotografia, video e molto altro, si esprime una molteplicità di temi quali la vita quotidiana, il confino, l’esplorazione dell’essere umano, il paesaggio, la politica, la religione, la storia dell’arte, la letteratura, la musica, il genere, la violenza o il rapporto tra la vita e la morte.

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Anish Kapoor
Magenta Apple mix 2, 2018 – Acciao inossidabile e vernice (dittico)
Courtesy the Artist – Photo: Dave Morgan
© Anish Kapoor. All Rights Reserved, DACS/
SIAE by Siae 2022

London calling. I curatori della mostra

Le opere sono state selezionate dai curatori Maya Binkin e Javier Molins in collaborazione con gli artisti stessi. Ideata dalle collezioni/studi personali degli artisti, la mostra è supportata da gallerie e collezioni internazionali come Gagosian Gallery, Goodman Gallery, Galerie Lelong, Lisson Gallery, Modern Forms, Victoria Miró Gallery, Galerie Thaddaeus Ropac, Sean Kelly Gallery, New York, Tim Taylor Gallery, London, Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea.

La mostra è promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, ed è realizzata da Poema con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia.

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Grayson Perry
Edizione limitata di borsetta con manico creata
da Grayson Perry in collaborazione con Osprey
London (rosa), 2019
Edizione di 10 Courtesy the Artist and Victoria Miro Gallery,
London © Grayson Perr

London calling così il Presidente della Fondazione

Commenta il Prof. Emmanuele Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro, che ha fortemente voluto questa mostra: “Dopo lo straordinario successo di pubblico e critica ottenuto dalla mostra “Re-coding” di Quayola, italiano londinese d’adozione, oggi Palazzo Cipolla ospita un’intera mostra dedicata proprio all’arte contemporanea figlia della “swinging London”, presentando – per la prima volta in Italia – una variegata selezione di opere di 13 artisti appartenenti a diverse generazioni, che hanno tutti respirato il fermento creativo della capitale britannica dai “Sixties” in avanti e a Londra si sono formati artisticamente negli ultimi decenni. Da Hockney a Scully, da Kapoor ai fratelli Chapman, da Hirst a Khan, gli artisti che danno vita a questa esposizione – seppur di età e provenienze diverse fra loro – hanno tutti in comune il fatto di aver vissuto intensamente Londra e di averne assorbito il dinamismo e l’anticonformismo in una determinata fase della loro carriera. A Palazzo Cipolla si è scelto di esporre le loro produzioni più recenti (fatta eccezione per qualche pezzo iconico, come ad esempio il Glen Matlock di Hirst del 1997 o il vaso in ceramica di Grayson Perry del 1995) per dare conto dell’assoluta vitalità, originalità e dirompenza del messaggio di cui sono portatori ancora oggi, nel secondo decennio degli anni Duemila…”

London calling
Damien Hirst
Beautiful totally out of this world painting, 2005
Smalto lucido con farfalle su tela
Ø 213 cm
Private Collection
© Damien Hirst and Science Ltd. All rights
reserved by Siae 202

In copertina:

Jake and Dinos Chapman-Life and Death Vest I (Rush Hour), 2017-Bronzo
45x49x34 cm Ed. 3/6-Courtesy of Jake and Dinos Chapman and
Modern Forms, London – © Jake and Dinos Chapman by Siae 2022

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