C’era una volta la birra. Ecco le più strane del mondo!

C’era una volta la birra. Ecco le più strane del mondo!

È proprio il caso di dirlo. La birra come l’abbiamo sempre pensata e bevuta ha preso, nel tempo, varie strade. Ecco alcune delle birre più pazze del pianeta.

Birra

Sin dalla sua nascita, che si perde nella notte dei tempi, la birra si è prestata a diverse interpretazioni. Cambiando i modi di lavorazione e gli ingredienti è possibile ottenere prodotti estremamente diversi tra di loro. Fu Guglielmo IV agli inizi del XVI° secolo in Baviera, a regolamentarne la produzione. Cercò infatti di creare un disciplinare che ne “mantenesse la purezza”. Orzo, acqua e luppolo erano all’epoca gli ingredienti fondamentali. Ma il tempo passa e l’ingegno umano non ha confini. Ecco quindi che di paese in paese, di mastro birraio in mastro birraio si arriva ai giorni d’oggi.

Ovviamente alcune delle birre di cui parleremo potrebbero far storcere il naso a qualcuno. Ma che sia una trovata per far parlare di sé o che ci abbiano creduto fino in fondo, sta di fatto che queste birre esistono.

Le birre più strane del mondo

La Kwispelbier, una birra analcolica, viene prodotta con carne di manzo. Ma la cosa che incuriosisce è il consumatore finale. La proprietaria di un negozio di animali, la Sig.ra Berendsen, ha creato e poi incaricato un birrificio olandese di produrre una birra per i suoi cani. L’idea ha visto la luce perché la signora, dopo aver portato a caccia i suoi cani si concedeva una birra. Da qui il desiderio di rinfrescare e premiare anche i suoi animali. Kwispel infatti in olandese significa scodinzolare.

Nata in Islanda, la Hvalur 2 della Brugghús Steðja, nasce dall’affumicazione…dei testicoli di balena. La birra, con 5,2% gradi, viene prodotta utilizzando pura acqua islandese, orzo, luppolo e il principale ingrediente è il testicolo di balena affumicato. Al suo debutto ha suscitato non poche polemiche ed è probabile che a causa dei suoi ingredienti non sia reperibile nei paesi UE.

Birra

A quanto pare l’utilizzo dei testicoli di animale per produrre birra non ha un caso isolato. Siamo a Denver in Colorado, dove la Wynkoop brewing co. ha prodotto, in edizione limitata, la birra con testicoli di toro. A base dimalto del Colorado, orzo tostato, sette cereali speciali, luppolo Styrian Golding e fette di testicoli di toro affumicati.

Mangalitsa big porter, questa birra è prodotta con vere teste e ossa di maiale. Premiata al Great American Beer Festival del 2011 è come miglior birra sperimentale. La producono in America alla Right Brain Brewerly in Michigan sul Boardman lake.

Birra. C’è anche quella in “rosa”

Torniamo in Europa e più precisamente in Polonia. La birra in questione è tutta in “rosa”. la Bottled Instict dell’Ordine di Yoni probabilmente è l’unica birra vaginale al mondo che esista. Tramite tampone il birrificio ha pensato di prelevare dalla vagina di alcune ragazze, il lactobacillo. Questo trattato in laboratorio per evitare contaminazioni viene poi “lavorato” infuso con acqua, malto, scaglie di legno aromatizzate al cognac, luppoli e lievito.

Dalla Norvegia invece la Lervig, uno dei migliori birrifici, ha creato in collaborazione con l’americana Evil twin una birra che ricalcasse le preferenze del loro paese. Così insieme agli ingredienti classici ne uniscono due. Quali? Pizza surgelata e denaro. Ne è venuta fuori una birra scura, intensa e dalla schiuma nera da ben 17°gradi.

Ma non finisce qui: escrementi di Luvak o di elefante, frutta di ogni tipo e mix alcolici sono da tempo utilizzati per spillare birre di ogni genere. A vantaggio di tutti gli appassionati di questo vastissimo mondo.

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