La sirena Partenope e la pastiera napoletana

La sirena Partenope e la pastiera napoletana

La pastiera: la leggenda sull’origine di uno dei cibi campani più apprezzati dagli italiani. Una storia dove canto e dolcezza si uniscono per formare qualcosa di unico

La Pastiera

Le storie sono come il vento: una volta che soffia non si può fermare. Continua, arriva in luoghi lontani e porta con se i sussurri dei posti che ha visitato nel suo viaggio. Così anche le storie si trasformano, diventando a volte vere e proprie leggende. Una di queste riguarda un piatto molto famoso della regione campana: la pastiera napoletana.

La leggenda

La leggenda di questo piatto comincia con una creatura mitologica che è ben conosciuta nell’immaginario europeo: la sirena. Un tempo infatti uno di questi esseri leggendari, che faceva di nome Partenope, rimase affascinata dalla bellezza del golfo che si apriva tra Posillipo ed il Vesuvio. Il luogo la incantò talmente tanto che decise di costruire lì la sua casa. Era diversa dalle altre del suo popolo. Infatti la gente del posto non aveva paura della sua presenza, anzi la salutava. Lei di tutta risposta intonava canti d’amore e di felicità. Un giorno la sua voce si fece così bella e melodiosa che gli abitanti del posto rimasero commossi e affascinati dal suo canto. Per ringraziarla delle splendide emozioni che avevano provato nell’ascoltarla gli offrirono in dono sette doni portati da sette fanciulle che erano il vanto dei villaggi vicini.

La Pastiera

La nascita della pastiera

La farina, forza e ricchezza della campagna; la ricotta, omaggio di pastori e pecorelle; le uova, simbolo della vita che sempre si rinnova; il grano tenero, bollito nel latte, a prova dei due regni della natura; l’acqua di fiori d’arancio, impregnata dei sapori della terra; le spezie, che rappresentavano i popoli lontani; infine lo zucchero, in risposta alla dolcezza del canto della sirena che era riuscita a rapire i cuori delle persone. Partenope ringraziò le persone che le avevano consegnato questi doni e ritornò nella sua casa tra le acque. Una volta giunta lì posò questi sette ingredienti ai piedi di un altare dedicato agli dei. Questi ultimi avevano ascoltato la melodia e furono talmente contenti che unirono insieme  i doni per creare la prima pastiera.

Così finisce la storia di un piatto gustato in tutta Italia per la sua bontà e dolcezza. Inoltre c’è un fatto curioso che lo riguarda. Si dice che Maria Teresa d’Austria, moglie di re Ferdinando II di Borbone e soprannominata la “Regina che non sorride mai”, dopo aver assaggiato un pezzo della pastiera napoletana abbia finalmente sorriso.

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