Galatina. Ecco perché segnarla tra le località da visitare

Galatina. Ecco perché segnarla tra le località da visitare

Tre buoni motivi per scoprire Galatina, magica cittadina situata al centro della penisola salentina

Basilica Santa Caterina d’Alessandria

Ubicata nell’entroterra salentino e a pochi chilometri di distanza da Lecce, c’è Galatina, pronta ad accoglierci in tutto il suo splendore. Passeggiando tra le sue vie, avrai modo di vivere in mezzo all’arte, alle tradizioni folkloristiche e culinarie.

Di seguito vedremo, quali sono i 3 motivi per cui dovrebbe rientrare nel nostro itinerario.

Basilica di Santa Caterina d’Alessandria e le altre chiese

Chiesa dei Santi Pietro e Paolo

Sul territorio galatinese si incontrano numerose architetture religiose. Tra tutte spicca la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, dichiarata monumento nazionale nel 1870 e ritenuto tra i più belli dell’arte romanica e gotica italiana. Fu Raimondo Orsini del Balzo a richiederne la realizzazione, avvenuta tra il 1369 e il 1391, per custodire la reliquia del dito di Santa Caterina, portata da lui stesso a Galatina, al ritorno dalle crociate. Il visitatore rimane incantato già dalla facciata esterna realizzata in stile romanico pugliese, che si mostra con un grande rosone centrale e lo stemma della famiglia Orsini Del Balzo. Completano l’opera, le tre cornici cesellate che decorano il portale maggiore, e l’architrave sul quale sono poste le statue di Gesù con i dodici apostoli.

 L’interno, invece è in stile gotico ed è decorato da preziosi affreschi tra i quali risaltano, le scene dell’Apocalisse e le storie di S. Caterina.

Presso la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo sono presenti ulteriori affreschi, raffiguranti episodi della Vita di San Pietro, ma troviamo anche le tele “Lavanda dei piedi”, “Gesù che cammina sulle acque”, e “Apparizione di Cristo a San Pietro” realizzate dall’artista Serafino Elmo.

Non meno degna di nota è la Chiesa di San Paolo o Cappella delle Tarantate, che sin dal medioevo e fino agli anni 50 del XX secolo, è stata teatro di fenomeni di tarantismo. È proprio lì, che durante i festeggiamenti del 29 giugno, le donne vittime del morso della tarantola, si recavano per chiedere la grazia al santo. Pregavano, bevevano l’acqua del pozzo attiguo alla chiesetta, e ballavano freneticamente a ritmo dei tamburelli eseguendo un esorcismo musicale.

Le tre porte e gli altri monumenti della città

Galatina.

Proseguendo la passeggiata tra le vie della cittadina, notiamo la presenza di alcune porte poste vicino al centro storico e numerosi palazzi realizzati in pietra leccese.

Un tempo per accedere dentro le mura della città, Galatina, aveva ben cinque porte. Oggi ne sono rimaste solo tre: Porta Luce, è l’ingresso occidentale del centro storico e il suo nome deriva dalla vicinanza della Chiesa Madonna della Luce; Porta San Pietro, comunemente chiamata Porta Nuova; e Porta Cappuccini, un tempo passaggio dei monaci di un convento vicino.

Inoltre, tra il XVI e il XVIII secolo, la cittadina si sviluppò notevolmente e furono costruiti pregevoli palazzi. Ne sono un esempio: il Palazzo Ducale del XVI sec. e Il Sedile, costruito tra il XV e il XVIII secolo. Quest’ultimo, un tempo sede della municipalità e amministrazione della giustizia, oggi ospita gli uffici dei vigili urbani.  Di fronte c’è la Torre dell’Orologio, monumento che la città dedicò a Vittorio Emanuele II Re d’Italia.

Infine Palazzo Orsini, oggi sede del Municipio, ma in passato fu l’ospedale di Santa Caterina d’Alessandria.

Galatina, città del pasticciotto

Galatina. Pasticciotto

Dulcis in fundo…il pasticciotto! Dopo anni di “lotta” con Lecce per conquistare la genitorialità del dolce simbolo del Salento, da qualche mese Galatina può vantarsi di essere ufficialmente la Città del Pasticciotto. Potrete gustarlo direttamente presso la Pasticceria  Ascalone”, laddove tutto è iniziato. La leggenda narra che ad inventarlo nel 1745, fu Nicola Ascalone. In un periodo di crisi, il pasticcere, ritrovandosi con impasto e crema insufficienti per creare una torta, ripiegò mettendoli in una formina di rame e realizzando una piccola torta che egli stesso nominò pasticcio. Se questi 3 motivi vi hanno convinto, la prossima volta che organizzerete un viaggio ricordatevi di passare da Galatina.

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