Bomarzo. La piramide, il cimitero e i tesori “nascosti” alla luce del sole

Bomarzo. La piramide, il cimitero e i tesori “nascosti” alla luce del sole

A venti km circa a est di Viterbo, nel Lazio, troviamo una piccola cittadina di neanche 2000 abitanti che nasconde diverse curiosità archeologiche: Bomarzo.

Bomarzo
La piramide vista frontale – Credit photo Endeca produzioni

Si trova nel cuore della Tuscia e la sua importanza storica e archeologica è di rilievo. Le origini dei suoi abitanti non sono ancora del tutto chiare. La zona, nel corso della storia, fu sicuramente abitata dagli Etruschi e dai Romani. Conosciuta soprattutto per la presenza del Parco dei Mostri offre molto altro. Il parco, il cui nome originario è Sacro Bosco, fu voluto da Pierfrancesco II Orsini. Al suo interno possiamo trovare diversi monumenti che raffigurano animali mostruosi o mitologici. Guardando più a fondo però è possibile, scoprire ricchezze ancora oggi con domande senza risposta.

La piramide di Bomarzo

Situato a poca distanza dal centro cittadino è immersa in un fitto bosco. Raggiungerla è relativamente semplice ma bisogna conoscere il punto esatto per riuscire a trovarla. L’antico monumento, di cui non si sa l’età esatta, sembra avere migliaia di anni. Ma cosa ci fa una piramide a Bomarzo? Il primo a riscoprirla e sistemarla è stato, un abitante del posto, Salvatore Fosci. Da lì in poi diversi ricercatori hanno cercato delle risposte.

Come si presenta

La forma è a piramide tronca, un po’ come quelle che siamo abituati a vedere della cultura Maya. È alta 20 metri circa ma con una parte interrata che fa presupporre che la dimensione reale sia maggiore. Ai lati presenta delle scale a gradoni che ci portano sulla sommità. Nella parte centrale e superiore troviamo alcune grosse stanze, oggi a cielo aperto, che sono a livello. Sempre ai lati possiamo vedere dei piccoli, ma lunghi canali di scolo. Proprio perché non se ne conosce l’origine esatta, né chi l’ha costruita né la sua utilità, le domande su cosa ci fa una piramide a Bomarzo restano in piedi. Alcuni studiosi, infatti, la vogliono utilizzata per riti sacerdotali e sacrifici animali.

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Altare e resti della chiesetta – Credit photo Endeca produzioni

Il cimitero di Santa Cecilia

Rimanendo all’interno del grande bosco, poco distante dalla piramide, troviamo un cimitero con un piccolissimo edificio. Probabilmente era una chiesetta di cui rimangono però solo la pavimentazione e quello che resta di un antico altare. Le tombe, risalenti all’epoca paleocristiana, sono disseminate sul terreno e si presentano come fossero delle grandi vasche. Centinaia di anni di intemperie e probabilmente anche per i saccheggi le stesse hanno il coperchio divelto.

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Vista del cimitero di Santa Cecilia- Credit photo Endeca produzioni

Mistero al cimitero?

Di certo non è l’unico cimitero antico di questa tipologia ma qui una delle cose che colpisce è la dimensione delle tombe. Ce ne sono di diverse grandezze e alcune superano i 190 cm! Vista l’epoca a cui risalgono, chi erano queste persone sepolte lì con un’altezza media che corrisponde ai giorni nostri? Si pensa, ma ancora rimangono lati sconosciuti, che potrebbero appartenere ad un insediamento di una civiltà nordica: i Rinaldoniani. Se così fosse la datazione risalirebbe a circa 2000 anni a.C.

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Tomba – Credit photo Endeca produzioni

Oltre a queste bellezze ci sono anche altri luoghi storici che meritano una visita come il Palazzo Orsini, il Duomo e diverse chiese tra cui quella di Sant’Anselmo dove sono inumate le spoglie del Santo.

Endeca produzioni, struttura che supporta Newsman magazine, ha prodotto in questi luoghi, una delle puntate del programma televisivo Misteri su 2 ruote, andato in onda sul bouquet Sky. Questo il link al promo del video.

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