Azienda Agricola Di Marzio. Tornare indietro per andare avanti

Azienda Agricola Di Marzio. Tornare indietro per andare avanti

Per la nostra chiacchierata, Riccardo Del Frate, dell’Azienda Agricola Di Marzio ci accoglie a Lanuvio vicino Roma, nel suo piccolo grande regno. Immersi tra i filari di vite ci accomodiamo nel suo ufficio: due tronchi di legno e per scrivania le nostre ginocchia. In questo modo Riccardo ci fa capire subito di che pasta è fatto. La strada intrapresa è infatti quella di giovani produttori che ritornano al passato per riformulare il futuro. L’importanza della relazione con la natura e il piacere per il proprio lavoro. Questa perseveranza porta il risultato finale ad un livello alto.

Azienda Agricola Di Marzio – Photo Credits Filippo Masci

Come è stato l’inizio di questo progetto?

“Faccio parte della quarta generazione di produttori. Il terreno principale è di circa 7,5 ettari ma oggi, nel complesso arriviamo a circa 13. Ho 33 anni e quando ho iniziato questa attività avevo ben chiaro che le prime bottiglie che volevo produrre fossero già di qualità. Per questo dal 2009, per circa cinque anni, abbiamo ripristinato bene il terreno e solo nel 2015 abbiamo prodotto la prima bottiglia”.

Di che uve e che vini parliamo?

“Produciamo con uve Malvasia di Candia, Malvasia del Lazio, Trebbiano Toscano, Montepulciano, Sangiovese, Merlot e Cesanese. Cito ad esempio il bianco “Vallefiara” Igp Lazio che è composto da Malvasia bianca di Candia per il 70% e Trebbiano toscano per il 30%. Il rosso “Lanoios”, invece, è un Merlot con un affinamento in bottiglia di cinque mesi”.

Azienda Agricola Di Marzio

Quali sono le origini delle sue scelte da produttore?

“Divenire viticoltore è strettamente legato al mio modo di vedere la relazione tra me e l’ambiente. L’obiettivo non è mai stato “solo” produrre vino, ma farlo responsabilmente salvaguardando tutto il territorio. La buona qualità delle nostre bottiglie non deve impattare negativamente sull’ambiente, quindi sull’acqua, sull’aria e sul terreno stesso. Gli interventi sulle piante sono molto limitati, cerchiamo di utilizzare la naturalezza del terreno. Non usiamo né OGM né prodotti di sintesi”.

Quali sono i mercati di riferimento?

“Ad oggi vendiamo in diverse zone del centro nord Italia. Mentre a Lanuvio c’è il nostro punto vendita. Ci sono alcuni ristoratori che hanno scelto i nostri vini e li hanno inseriti nelle loro carte. Tra questi ci sono anche ristoranti stellati. Farsi apprezzare dal mondo della ristorazione non è stato semplice, soprattutto per i primi due anni. Fino a qualche anno fa il vino bio era visto come prodotto di nicchia. Le cose però stanno cambiando sempre più e gli estimatori aumentano. Questo grazie anche al nascere di sempre più aziende produttrici di vini bio. La concorrenza fa bene e porta anche movimento sul territorio. Credo che i sommelier e gli chef che ci hanno dato fiducia abbiano visto l’uomo dietro il prodotto”.

Ci parli dell’iniziativa per il territorio che avete intrapreso?

“Certo. Fa sempre parte della nostra filosofia. Crediamo all’importanza di essere presenti e partecipare alla vita del territorio che ci ospita, mi sento un po’ il custode. Abbiamo scelto di “adottare“ dal comune di Lanuvio un ponte romano millenario. Ci occupiamo della sua manutenzione, in particolare del basolato di circa 300metri che lo sovrasta. Lo facciamo per lasciare una testimonianza alle generazioni future”.

Azienda Agricola DI Marzio – Photo Credits Filippo Masci
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